periodo GIUGNO
Cosa mettere in valigia
Crema solare protettiva, cappello o foulard, scarpe da trekking, costume da bagno, abito eccentrico e folle per Las Vegas 🙂
Libri consigliati
Sulla strada Jack Kerouac
Per questo viaggio sento di consigliarvi anche la visione di alcuni films come Natural Born Killers, Thelma&Louise, Paura e Delirio a Las Vegas, Forrest Gump.
Colonna sonora
Noi abbiamo preparato una chiavetta usb da ascoltare in macchina con tutte le canzoni dei Nirvana, The Doors, The Rolling Stones e le colonne sonore di Quentin Tarantino, piĂą Natural Born Killers ed Ennio Morricone.
Consigli pratici
Vivete il viaggio, il tragitto ed i tanti chilometri con serenità e calma, senza fretta né ansia di arrivare alla meta, godetevi assolutamente le strade, i panorami, prendetevi il tempo che ci vuole e non vi fate agitare dalle tante ore di deserto, anzi assaporatele al massimo, osservate con avidità ogni attimo, ogni spicchio di cielo, montagna, ogni sfumatura di colore…non vi fate impressionare dalle miglia e miglia di tratti desolati che incontrerete, prima o poi finiranno e vi lasceranno comunque essi stessi senza fiato per la loro bellezza.
Fate sempre il pieno di benzina alla prima occasione, controllate spesso lo stato delle gomme della vostra auto e portate sempre con voi degli snack e dell’acqua per i tratti in cui non incontrerete neanche un ristoro.
Scaricate buona musica da ascoltare in macchina durante il viaggio che vi farĂ compagnia e da ottima colonna sonora, vi sentirete tanto come Thelma&Louise, o Michkey e Mallory Knox.
Studiate prima l’itinerario che vorrete fare in base ai vostri gusti, oltre all’utilissimo gps cercate di scaricare una cartina cartacea della strada che vi servirà e sarà bellissima da consultare durante il percorso e cercate di prenotare gli hotel prima dall’Italia per evitare brutte sorprese di over booking o sovraprezzi.
Noleggiate una macchina prenotando già dall’Italia ( ci sono tantissimi siti ritiratela direttamente all’aeroporto di arrivo in base all’itinerario da voi scelto ) con il gps non occorre il fuoristrada ed ovviamente tenete conto che noleggiando l’auto da uno stato e riconsegnandola in un altro il costo sarà più alto ma ne vale assolutamente la pena.
Acquistate la tessera dei parchi, al primo parco che visiterete costa circa 80 dollari.

Da non perdere
La magia di Santa Fe
La surreale, remota cittadina di Page
Hotel the View, Monument Valley
Bryce Canyon, Grand Canyon, Death Valley
Sposarsi a Las Vegas
Itinerario
Denver
Santa Fe
Monument Valley
Page
Grand Canyon
Bryce Canyon
Zion National Park
Las Vegas
Death Valley
Yosemite
San Francisco
Viaggio
Abbiamo scelto come partenza di questo fantastico ed indimenticabile viaggio on the road che ci avrebbe portato a percorrere più di 4.000 chilometri e ad attraversare ben sei stati in due settimane, la città di Denver, abbiamo trascorso qui la prima notte prenotando all’hotel Double Tree By Hitlon http://www.booking.com/Share-Vd9IA3. A Denver si respira un’aria molto free, si passeggia tranquillamente tra gli altissimi grattacieli, tra i negozietti che vendono marjiuana ed i pub che preparano ottimi burritos giganti strapieni di ogni prelibatezza e salsa. Il quartiere residenziale è composto da molte villette a schiera con tanto di praticello ed ogni quartiere ha la sua chiesa cattolica. Con la nostra auto appena noleggiata targata Colorado iniziamo così il nostro lungo percorso, tra i primi negozietti di pistole e liquori che incontriamo, mega parcheggi con mega bestioni della strada, mega piazzali con mega pali e mega antenne, mega locali che servono mega tazze di caffè e mega pancake, insomma tutto mega, benvenuti negli Stati Uniti di America.









Le grandi strade del Colorado sono circondate da montagne ed è un colpo d’occhio favoloso man mano che ci si avvicina al Great Sand Dunes e che ci si trova davanti al contrasto delle maestose montagne con ai piedi le grandi dune di sabbia, i colori che si fondono tra loro, l’azzurro del cielo, il grigio intenso delle rocce ed il giallo accesso del deserto, sono uno spettacolo della natura.




Il nostro viaggio continua ed avvicinandosi al New Mexico lo scenario ed i colori cambiano, si passa dalle montagne con cespugli verdi a delle distese di terra più scura ed arida, percorriamo così quasi 600 km di nuovi orizzonti tra montagne coperte di neve e distese desertiche ed arriviamo alla capitale Santa Fe. L’atmosfera è magica, le abitazioni con mura di mattoni in argilla sembrano letteralmente uscite da un film western, il mercato locale vende stivali texani, tantissimi oggetti di artigianato locale e ovunque si possono trovare scenografici teschi di mucca colorati o al naturale.
Si respira una magia antica, risuona l’eco di indiani e cowboy, di mandrie di bufali e lazzi, da qui passa la storica route 66 e mentre al tramonto il centro storico si tinge di rosa, facciamo una passeggiata nei distorni de la Plaza tra l’odore di fajitas appena sfornate ed il profumo frizzante dell’aria serale che si fa sempre più fresca. A Santa Fe ci sono tantissimi hotel stupendi dove poter soggiornare e potete sbizzarrirvi su booking.com , noi non lo avevamo prenotato prima ed infatti abbiamo impiegato un po’ di tempo a trovarne uno libero, alla fine ci siamo riusciti ed abbiamo passato una notte rigenerante in vista del lungo tratto previsto per il giorno successivo, destinazione Monument Valley, ovvero altri circa 600 km quasi interamente in mezzo al deserto!



Il tratto di strada dal New Mexico allo Utah è sicuramente quello più eccitante, caratteristico, duro, lungo e che genera emozioni molto contrastanti tra loro. La strada sembra non finire mai, dalle montagne si passa inesorabilmente al deserto, alla terra rossa, arancione, spietata, affascinante, calda, bella. Ci sono dei punti dove non c’è connessione internet e dove vi sentirete un po’ isolati, ma nessuna paura ci sarà sempre la vostra musica a tenervi compagnia e a rendere tutto ancora più avventuroso e strabiliante. Per parecchie miglia non incontrerete nessun altro viaggiatore, né macchina, né mega camion, solamente strade e strade, sterrate, asfaltate, circondate da montagne rosse, da rocce arancioni di uno stupendo pazzesco. La potenza e la solennità della natura qui la fa da padrone, non mollate, non vi arrendete perché appena vedrete il cartello Monument Valley tutta la tensione accumulata di colpo scomparirà e quando vedrete la classica immagine da cartolina, ovvero la via deserta e le guglie in sottofondo, il vostro entusiasmo sarà tale che sicuramente non resisterete a scendere dalla macchina e fare la foto in mezzo alla strada a braccia aperte.




Qui vi consiglio vivamente di prenotare prima dall’Italia presso l’hotel THE VIEW, è l’unica struttura che si trova proprio all’interno del parco nazionale e che vanta la vista più spettacolare che avrete il piacere di avere, tutte le camere hanno un balcone che affaccia direttamente sulle guglie, mi raccomando mettete la sveglia all’alba per ammirarne la bellezza spettacolare. http://www.monumentvalleyview.com
Il sito della Monument Valley è un luogo che emana un’aura speciale, unica, ricca e ammaliante, a parte i ricordi dei film western più famosi di Hollywood, vi sembrerà di essere come sotto ad un incantesimo, percorrete il tragitto da poter fare anche in macchina all’interno del parco, la Scenic Valley Drive l’ingresso è proprio di fronte al vostro hotel, attenzione agli orari dal 1 aprile al 30 settembre chiude alle 19.00, il costo dovrebbe esser di circa 20 dollari e non è compreso nella tessera per i Parchi in quanto questo sito è gestito dagli indiani Navajo.


Con il cuore ancora colmo di gratitudine e gli occhi che ancora brillano del potente fascino di questo luogo incantato, ci dirigiamo verso l’Arizzona, per strada direzione Page, tra le meraviglie del deserto e le strade sempre più surreali andate al Twin Rocks Cafe a Bluff, un posto unico incastonato nelle rocce, mi raccomando fermatevi qui a bere e a mangiare qualcosa, avremo ancora circa 400 km da percorrere tra i confini ed i fusi orari dello Utah e l’Arizona.


La cittadina di Page è stata una bellissima inaspettata sorpresa. Vi consiglio di prenotare già dall’Italia l’escursione presso l’Antilope Canyon, io solitamente utilizzo il sito Get Your Guide è molto comodo e c’è praticamente di tutto. https://www.getyourguide.it/antelope-canyon-l4744/

Page è molto bella, isolata, tutto intorno si espande un meraviglioso campo da golf ed è un punto molto strategico dove fermarsi, in quanto ci sono parecchie belle cose da vedere nei dintorni, dall’Antilope Canyon appena citato, al meraviglioso Horseshoe Bend che vi lascerà praticamente a bocca aperta, al fantastico Lake Powell, nonché “il fottutissimo Grand Canyon” Cit.

Abbiamo soggiornato in un hotel trovato all’ultimo momento che ci è costato parecchio, per questo consiglio di prenotare prima se possibile, il classico hotel americano con la piscina in cortile, molto caratteristico. Non perdetevi quindi e meraviglie del Lake Powell Navajo Tribal Park di Page, il ferro di cavallo visto dal vivo non rende assolutamente l’idea di ciò che potrete vedere in foto, è un panorama mozzafiato che vi stupirà moltissimo e che non dovrete assolutamente perdere.


Per visitare il Grand Canyon impiegherete una giornata intera, noi abbiamo scelto il South Rim, è vero che è più turistico, ma anche più comodo ed attrezzato, il North Rim è più tranquillo, ma più impegnativo, non ci sono servizi navetta e va vissuto tutto zaino in spalla e sentieri da trekking. Per questioni anche legate al tempo abbiamo quindi scelto la parte più comoda che è anche molto panoramica, si può arrivare fino ad un certo punto del parcheggio con la macchina, ovviamente la strada per arrivarci è molto suggestiva e non vi deluderà a livello paesaggistico. Al grand Canyon abbiamo seguito un po’ il nostro istinto oltre che le varie indicazioni, ci siamo fermati su un paio di punti panoramici più famosi, dopo di che abbiamo preso la navetta fino in cima e poi abbiamo iniziato a passeggiare osservando vari punti e scenari fin quando non eravamo stanchi, a quel punto abbiamo tranquillamente ripreso la navetta che ci ha riportati zona parcheggio. Mi raccomando mettete la protezione solare.


La vista del Grand Canyon è più unica che rara, il vento che soffia tra i capelli, il capogiro guardando verso giù, l’orizzonte infinito i cui confini non si distinguono mai, i falchi e le aquile che volano libere nell’aria e poi ancora daini, cerbiatti, puma. Noi tranne quest’ultimo esemplare felicemente non incrociato nel nostro cammino, abbiamo avuto il piacere di vivere tutte queste altre selvagge esperienze.
Il prossimo splendore che andremo a visitare sarà il Bryce Canyon e per dirigerci uscendo da Page passiamo all’interno del Parco del Lake Powell, un punto onirico e visionario, un luogo incantato che sembra uscito dal magico mondo di Oz, maciniamo quindi altri 200 piacevolissimi km di natura e bel vedere.

Abbiamo avuto difficoltà a trovare parcheggio al Bryce Canyon ed abbiamo combinato una marachella all’italiana che ci avrebbe fatto vergognare tanto e che ora vi racconto. Non trovando posto per l’automobile abbiamo deciso di lasciarla al volo in una piazzola dove però non si poteva, considerando al massimo un’ora di visita. Quando siamo tornati a riprendere la nostra macchina però abbiamo trovato una bella sorpresa, non solo la polizia ad aspettarci, ma anche un mega adesivo appiccicato sul finestrino lato guidatore a mo’ di lettera scarlatta. Infatti oltre alla paternale delle forze dell’ordine, saremo dovuti andare in giro con quella infrazione in bella vista, ammoniti e rimproverati, per questa prima volta non avremo avuto nessuna multa, ma se avessimo fatto anche solo un’altra piccola trasgressione ne avremo pagato serie e doppie conseguenze, nel frattempo tutti quanti avrebbero potuto ben notare il nostro cattivo comportamento. Ci siamo sentiti veramente stupidi, come due scolaretti con le orecchie da asino e ci siamo resi conto che in America con queste cose non si scherza e che per il rispetto della natura, degli animali, delle zone adibite a parcheggi o ristori ed altro bisogna mantenere sempre il giusto ordine e disciplina, soprattutto in aeree di parchi naturali, che così tanto frequentati che non possono subire caos.
La vista del Bryce Canyon, oltre alla lettera scarlatta 🙂 è un’altra cosa che non dimenticheremo mai, le altissime e maestose sequoie, l’arancio intenso delle rocce, gli scoiattoli curiosi che girano dappertutto, lo scenario sembra quasi disegnato, quasi artificiale, sembra di essere all’interno di un dipinto gigante, tutto intorno è terra, roccia, alberi, un universo incontaminato disegnato con armonia meticolosa da Madre natura. Un altro parco altrettanto suggestivo e lo Zion che abbiamo raggiunto subito dopo il Bryce.



I colori delle strade sono sempre molto vivaci ed accentuati, ci sono dei punti che passano all’interno di gallerie direttamente scavate nelle rocce, lo Zion National Park è un tripudio naturalistico, ricco di sorgenti e cascate che passano attraverso delle maestose montagne arancioni, qui sono proprio queste splendide vette color mattone a farne da padrone, sono altissime, immense, regali e passeggiarvi intorno dà una sensazione di impotenza di fronte a così tanta forza e maestosità . Abbiamo incontrato un cervo e ci siamo fatti trasportare in un mondo di energia pura, viva, pulsante.


Dalla totale beatitudine di sensi che ci hanno donato questi ultimi giorni immersi nella natura, abbiamo deciso di percorrere senza sosta i circa 250 km che ci dividevano dal Nevada per poter vedere l’impatto visivo dello sky line di Las Vegas dalla strada di notte. Abbiamo quindi proseguito senza fermarci direttamente verso la città che non dorme mai risvegliando di colpo i nostri sensi ormai non più rilassati… infatti dopo l’ultima ora in autostrada di notte completamente buia e costeggiata dal deserto, d’un tratto eccola, d’un tratto è come se spuntasse un’alba, un tripudio di luci, colori, meraviglie. Già da una decina di chilometri di distanza prepotentemente si insinuano le strabilianti luci dell’ eccentrica Las Vegas e lo spettacolo inizia già prima di arrivare. Man mano che ci si avvicina e che si entra in città , la meraviglia ed il paradossale non è che in aumento.


Andiamo subito verso l’hotel da noi scelto ovvero il New York, New York, con tanto di montagne russe che sfrecciano direttamente all’interno della struttura.

Las Vegas è follia pura, è divertimento, eccesso, a Las Vegas tutto è lecito e tutto può succedere. Non c’è nulla che possa contenere il suo entusiasmo e la sua pazzia, le strade, le statue, i personaggi che girano per la città . La laguna di Venezia perfettamente riprodotta con tanto di gondole e gondolieri, le deliziose viette e le boulangerie parigine, la tour Eiffel, la statua della Libertà , la piramide di Giza, il colossale Caesars Palace, le fontane danzanti del Bellagio…tutto riproposto con una precisione maniacale, non ci siamo fatti scappare nulla, abbiamo visitato tutto, correvamo da una struttura all’altra, da una via all’altra, come due bambini instancabili, come fossimo in un gigantesco luna park! Passavamo dal freddo polare dei casinò con l’aria condizionata altissima, al caldo soffocante delle strade a cielo aperto ( mi raccomando portatevi un foulard o meglio ancora una maglia da indossare all’interno degli hotel che tengono il condizionatore alle stelle ). Abbiamo visto uno spettacolo meraviglioso del Cirque du Soleil, anche questo lo avevamo già prenotato dall’Italia tramite il sito Getyourguide.it , cercate anche voi un evento mondano a cui poter partecipare a Las Vegas ogni notte troverete un evento diverso, circhi, balletti, spettacoli di magia qualsiasi cosa per ogni gusto.



Las Vegas è la città dei sogni, dove tutto è possibile. Noi abbiamo deciso di vivere a 360 gradi la nostra esperienza in questa singolare città ed abbiamo scelto di sposarci alla famosissima Graceland chapel con tanto di Elvis Presley a celebrare le nostre nozze.
Avevamo portato gli abiti dall’Italia ( acquistati sul sito www.funidelia.it ) abbiamo scelto di vestirci da Mariylin Monroe e da Superman, avevamo prenotato l’evento direttamente dal sito internet https://gracelandchapel.com/ e scelto le modalità da noi preferite ( costo circa 500 euro con foto e video ).
Una splendida limousine bianca ci è venuta a prendere direttamente alla hall dell’ hotel e ci ha accompagnato alla Graceland Chapel, qui ci aspettavano il nostro Elvis ed il suo sorriso, nonché il suo vestito, tutto sgargiante e scintillante. Poco prima avevamo acquistato due anelli in uno dei tanti negozietti assurdi della Strip e poco dopo eccoci lì a pronunciare le nostre promesse in uno spagnolo sgangherato ( lingua scelta da noi per a cerimonia che ci ha fatto morir dalle risate ), una situazione così improponibile quanto emozionante, commovente quanto comica che ci ha fatto sentire veramente come due divi del cinema protagonisti di uno dei film più irriverenti e demenziali d’America! Dopo lo scambio degli anelli e la dichiarazione d’ amore al suono romantico di Love Me Tender, non si poteva che concludere con un balletto ancheggiato sotto le note di Viva Las Vegas. E come ogni degno matrimonio che si rispetti, dopo il filmino, siamo andati fuori in cortile a finire il nostro album con altre tantissime ineguagliabili foto ricordo.
L’autista ci ha poi portato a spasso con la limousine per un altro po’ di tempo, fin quando non siamo scesi per le vie del centro alla ricerca di un locale adatto dove intraprendere una perfetta cena di nozze.
Abbiamo scelto il ristorante di Twin Peaks, abbiamo proseguito la serata volando nelle assurde montagne russe del nostro assurdo hotel e terminato il giorno più bello della nostra vita giocando alla roulette del casinò del New York, New York, di Las Vegas. Il tutto ovviamente sempre con la parrucca bionda cotonata io ed il mantello rosso svolazzante il mio nuovo super marito.



Dalla ricca e squillante Las Vegas continuiamo il nostro viaggio verso la desolata, silenziosa Death Valley.
Qui i colori predominanti sono l’ocra ed il grigio argento, le strade sono deserte, il caldo opprimente, il sole cocente, il vento forte e bollente, la terra rovente, l’atmosfera è infuocata. Il silenzio assordante e la spinta torrida del vento sono impressionanti. La vista aliena dello Zabriskie Point riesce a catapultarti in un paesaggio marziano ed i cartelli che segnalano la presenza di rettili o altri animali pericolosi non fanno che accentuare un ambiente ostile e spietato. Abbiamo soggiornato in uno splendido hotel, un’oasi in mezzo al deserto The Oasis circondato da un meraviglioso campo da golf nel bel mezzo della Valle della Morte. http://www.oasisatdeathvalley.com






Nei dintorni con la macchina abbiamo potuto raggiungere il così detto Devil’s Golf Course e poi ancora la suggestiva e feroce Artist Drive, un percorso che passa attraverso le rocce bruciate ed i punti più panoramici e surreali della valle; abbiamo visitato la città fantasma con il suo tetro Casinò, ci siamo ritrovati nel bel mezzo di un’istallazione spettrale ed abbiamo mangiato il chili più buono del mondo in un caratteristico locale sulla strada verso Beatty, tra i cartelli Wanted e le balle di paglia che rotolano desolanti. I colori della terra arsa qui assumono mille sfumature dal bordò al nero intenso, in alcuni punti sembra quasi carbone ed i coyotes che vagabondano sul ciglio della strada sembrano diavoli in pena.
La Death Valley è sicuramente un luogo speciale ed unico, uno dei più affascinanti ed emozionanti di tutto il nostro viaggio on the road negli Stati Uniti d’America.





Riprendiamo il nostro lungo viaggio che dai 45°c del Nevada ci porta ai 20°c della California, il paesaggio ora è ricco di alberi, di pini, di verde intenso, si intravedono le prime sorgenti nascoste ed incantevoli laghi di montagna. Ci fermiamo ad assaporare l’aria pura e fresca del Mono Lake, un pittoresco scenario montano ed il suo lago brillante sotto i raggi del sole. La strada che porta al parco dello Yosemate si disperde tra sequoie, scoiattoli, segnalazioni di orsi. Ed è così che arriviamo al parco per eccellenza, completamente immerso nella natura tra il cinguettio degli uccelli ed il mormorio dei ruscelli.

Abbiamo soggiornato in un piccolo hotel vicino all’ingresso del parco, il White Chief Monuntain Lodge, posizione comoda e tranquilla, non essendoci il ristorante abbiamo acquistato una bottiglia di vino rosso e dei barattoli di chili da scaldare al microonde e questa è stata la nostra cena, affacciati nel piccolo balconcino tra il silenzio, l’aria bella fredda e gli alberi della montagna.
http://www.booking.com/Share-Qqthn2





Abbiamo fatto delle bellissime passeggiate immersi in questo mondo fiabesco, tra prati, cascate e al cospetto dell’elegantissimo El Capitan, ci siamo rigenerati ed abbiamo assaporato gli ultimi giorni del nostro splendido viaggio ormai quasi finito, ultima tappa a circa 400 km, San Francisco.
A San Francisco abbiamo riconsegnato la nostra macchina a noleggio e ci siamo mossi quasi sempre a piedi o con il tram. Dal nostro hotel al centro abbiamo raggiunto a piedi la zona del porto dove si trova il mitico pier39 ovvero un centro commerciale dove oltre a vari ristoranti e negozietti, come ad esempio il famosissimo Bubba Gumb direttamente da Forrest Gump e potrete osservare i leoni marini che se la godono e oziano sdraiati al sole. Abbiamo fatto il giro con il famoso tram nr.13 tra le salite e discese vertiginose della città , abbiamo noleggiato la bicicletta facendo quasi 30 km tra le colline ed i panorami più incantevoli, passando attraverso il famosissimo Golden Gate Bridge arrivando fino all’elegante Sausalito dove abbiamo poi imbarcato le nostre biciclette per tornare verso la splendida baia in traghetto con tanto di vista romantica della skyline al tramonto.




Un’escursione da non perdere è quella della famosissima Alcatraz, prenotate dall’Italia in anticipo direttamente dal sito ufficiale, scegliete la visita notturna al tramonto molto più inquietante ed affascinante.
https://www.alcatrazcruises.com/it/


Noi avevamo giĂ dovuto riconsegnare l’automobile, ma vi consiglio di provare l’emozione di guidare tra le contorte vie di Lombard Street con il vostro mezzo, noi l’abbiamo visitata a piedi e di fare un percorso enologico presso un’azienda agricola con tanto di vigneto ed assaggi di buon vino, guidare tra le campagne rurali e magari fermatevi a dormire presso una struttura immersa nella valle, noi per motivi di tempo non siamo riusciti.

San Francisco è un città particolare, ci sono parecchi senza tetto che vagano per la città , sinceramente noi cercavamo di non rimanere fuori in giro fino a tardi la sera, abbiamo evitato di uscire al buio di notte non ci siamo sentiti molto al sicuro là fuori.
E’ stato un viaggio magnifico, sicuramente stancante, bisogna guidare per tanti chilometri e per godersi i panorami più rari e sfruttare la luce del giorno occorre mettere sempre la sveglia presto al mattino, ci si alza dal letto con gli occhi stropicciati e semichiusi, ma ci si ritrova dopo poco con gli stessi occhi sbarrati e pieni di meraviglia, il cuore colmo di amore e stupore. Il ricordo di tutte le strade percorse rimarrà sempre dentro di voi, gli scenari così diversi tra loro arricchiranno i vostri pensieri , la magia ed i colori dei luoghi che visiterete vi faranno sentire vivi ed orgogliosi di essere anche voi parte di questo assurdo, incoerente, fantastico mondo delle meraviglie.




Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi.
(Anonimo)