Hanami

Siamo ai primi di aprile e durante questo magico periodo primaverile in tutto il Giappone si festeggia l’Hanami ovvero la fioritura dei Sakura, i ciliegi, una tradizione antica più di un millennio, in questo periodo nei parchi più famosi tutti i giapponesi, gruppi di amici, famiglie intere si riuniscono per ammirare insieme la fioritura, parecchi gruppi di vecchietti a giocare a carte a chiacchierare, facendo dei pic nic sotto gli alberi tra i petali rosa accomodandosi su delle enormi coperte di plastica azzurre.

Il momento del petalo che si stacca dal ramo e cade a terra è un attimo sacro, il tempo sembra scorrere più lento e la malinconia che evoca è la metafora della vita, il ciclo naturale della morte.

Una leggenda narra che ogni fiore di ciliegio ha un colore diverso, sotto ad ogni albero di ciliegio giace lo spirito di un guerriero e più il fiore è di un colore acceso, più il guerriero era valoroso, nei parchi di Tokyo potrete apprezzare migliaia di alberi e di fiori dalle diverse sfumature del bianco, rosa e magenta, i tappeti di petali che si formano a terra sembrano infiniti e sembrano indicare un percorso magico verso mondi incantati e segreti.

Abbiamo acquistato anche noi la nostra coperta-tovaglia azzurra nelle numerosissime bancarelle che le vendono, insieme a i bonsai, ventagli e tante altre deliziose cianfrusaglie giapponesi, abbiamo raggiunto parco Ueno ed abbiamo scelto il nostro albero di ciliegio preferito, o meglio lui ha scelto noi per sederci sotto di esso e goderci lo scenario splendido unico al mondo, emozionante, favoloso e a fare il nostro pic nic con il pesce e le fragole fresche appena acquistati al mercato, il kit kat e la coca cola sempre alla fragola nelle loro edizioni straordinarie introvabili appositamente dedicate all’Hanami.

Altri luoghi straordinari a Tokyo dove poter godere a pieno lo spettacolo naturale dell’Hanami sono il parco Shinjuku gyoen uno dei più grandi e romantici, immerso in migliaia di specie diversi di ciliegi in fiore, nel cinguettio degli uccelli, boschetti tranquilli e giardini tradizionali giapponesi, un vero paradiso terrestre dove grazie a degli altoparlanti sotto fondo si sente anche una soave musica che rende tutto ancora più suggestivo, sembra di sentire il canto dei ciliegi, la voce dell’Hanami che prende vita. C’è poi il parco Inokashira, dove potrete passeggiare nei pressi del lago e la sorgente del fiume Kanda sempre inebriati dal profumo inconfondibile dei fiori di ciliegio e dove potrete fare un giro del lago con i buffi pedalò a forma di cigno, un punto panoramico speciale dove potrete contemplare il pittoresco contrasto degli austeri grattacieli circondati dai dolci alberi fioriti.

Un altro punto perfetto per ammirare l’esplosione della  magica primavera giapponese è il distretto Nakameguro con i sentieri che fiancheggiano il fiume e dove i rami dei ciliegi in fiore formano dei suggestivi tunnel, i negozietti locali vendono libri d’arte, birre artigianali e ci sono degli ottimi bistrò tradizionali giapponesi dove poter mangiare qualcosa sotto l’ombra rassicurante dei fiori.

Per non parlare delle affascinanti viette fiorite di Kyoto o del fiabesco parco di Nara e del sogno ad occhi aperti che si vive ritrovandosi a passeggiare nel parco tra i ciliegi fioriti ed i cervi, un vero e proprio dipinto,  gli alberi in fiore sono tantissimi ed ancora di più lo sono i cerbiatti che ti girano intorno e che si fanno tranquillamente accarezzare talmente sono abituati a prendere coccole da tutti.

L’Hanami, un dono immenso che madre natura ogni anno ci rinnova, l’alito profumato dell’aria, il canto incantato della primavera, del miracolo della rinascita dei Sakura, nonché della loro morte, l’abbandono dei suoi petali leggeri, il loro viaggio verso l’infinito, il lasciarsi andare al vento, alla terra, al destino, così come noi, i petali impotenti, disarmati  non devono avere  timore di andare incontro alla loro sorte, di perdersi nell’ignoto per potersi ritrovare, per poter rincontrare la loro anima e realizzare l’unione con essa e allo stesso tempo con l’universo intero.

L’Hanami ci insegna ad avere fede in noi stessi, a non avere paura.

Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero.

Elfia

Nella splendida Olanda, oltre a tulipani e i mulini a vento potrete vivere un’altra particolare e suggestiva esperienza, se vi trovate nella terra dei fiori ad aprile o a settembre avrete infatti la possibilità di partecipare alla surreale festa in maschera Elfia che si tiene due volte l’anno nello sfondo di castelli da favola, tra fate, boschi incantati, folletti ed ogni altro tipo di personaggio straordinario degno delle più fantastiche visioni dei nostri più incantevoli sogni.

Ma che cos’è Elfia? Di cosa si tratta? Spiegarlo a parole non è semplicissimo e soprattutto niente è come sembra, soprattutto quando vi ritroverete faccia a faccia con Jareth il re degli gnomi direttamente uscito da Labyrinth dove appunto tutto è possibile, oppure fianco a fianco con la regina dei ghiacci o con perfide streghe della foresta  dalle sembianze di rugose querce secolari.

Questo Festival incantato si tiene in Olanda, ad aprile tra i misteriosi boschi e gli enigmatici  labirinti del castello di De Haar, Utrecht e di nuovo a settembre tra i sontuosi giardini ed i rigogliosi prati del castello di Arcen, così tra un ponte levatoio ed una fontana zampillante, tra un cavaliere in armatura ed un arciere con tanto di freccia e gufo ( vero ) in spalla,  potreste ritrovarvi faccia a faccia con il  vostro peggior incubo o nel bel mezzo del vostro  sogno più ambito.

È come se per qualche ora fatata, tutti i segreti dei mondi più nascosti, sommersi, per aria, oltre l’arcobaleno e dal profondo degli inferi, abbiano la possibilità di vagare per la terra, di animarla, sfidarla,     possederla. Come sotto ad un incantesimo qui  tutto è lecito, ora tutto è plausibile e reale.

Una delle cose più belle è che si ritrovano gente di tutte le età, famiglie intere con tanto di bambini, nonni e cani al seguito tutti con meravigliosi ed elaborati costumi scenografici da sfoggiare fieri e tra gli stand di birra,  frikandel e patate fritte ed i mercatini a tema steampunk, zombie e principeschi dove si può trovare qualsiasi curioso oggetto, abiti bizzarri, mantelli, bacchette magiche, macchine del tempo, polvere di stelle, fegato di drago avvelenato, pozioni d’amore, scope volanti, asce vichinghe,  ci si sente come fosse una grande fiera magica praticata da esseri senza nome, senza spazio né tempo.

Ed è proprio questo il bello, almeno per un giorno si può diventare, tutto ciò che si è sempre desiderato o non si è mai osato bramare senza limiti alla fantasia, per un giorno si può essere chiunque, si può diventare magici, potenti, scaltri, crudeli,  si possono avere dei pomposi capelli turchini o delle lunghe orecchie a punta elfiche… per un giorno ghigni malefici e sorrisi celestiali possono danzare insieme nello stesso castello, nella stessa era, per un giorno ogni povero diavolo, ogni mostro beffardo, ogni fatina, ogni sirena del mare  ed ogni creatura mascherata non si sentiranno mai più così tanto  se stessi.

Per maggiori dettagli ed acquisto dei biglietti potete visitare il sito ufficiale: https://www.elfia.com/en/

La magia è un ponte che ti permette di passare dal modo visibile in quello invisibile. E imparare le lezioni di entrambi i mondi. Paulo Coelho

Callejon de Hamel, Havana Cuba

Il giro con il tuc tuc è stato molto interessante…. su nostra indicazione ci siamo fatti portare al vicolo di Callejon de Hamel, un luogo bizzarro e coloratissimo, centro dell´importante opera sociale e artistica di Salvador Gonzalez Escalona,  dove ogni domenica mattina a mezzogiorno, oltre a manifestazioni dedicate alle divinita´ afrocubane, gli abitanti del posto ballano la rumba con tanto di scenografie variopinte e vistosissimi costumi. C’è un atmosfera unica, magica, sembra di essere al centro di un antico rito vudù, tra santoni ricoperti da collane fatte di ossa ed ingombranti turbanti in testa e ballerini scatenati di tutte le età che sculettano a ritmo di musica e battiti di mani e di cuori. Non vi svelerò di più, questo è un luogo misterioso, un luogo per pochi, solo vivendolo di persona potrete coglierne il senso, il suono,  l’odore, il vero significato. Non è facilissimo da trovare e non è detto che ci riuscirete, non sarete voi a trovare questo vicolo cieco, se sarà il tempo ed il momento giusto sarà esso stesso  a condurvi da lui.

Il lavoro dell’artista è sempre quello di approfondire il mistero.

Francis Bacon